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Un elettrocardiografo per il centro trasfusionale del San Donato di Arezzo Lo hanno donato Calcit Arezzo e Rotary Club Arezzo

Un elettrocardiografo per il Reparto Trasfusionale del San Donato di Arezzo. La strumentazione, del valore di circa 4 mila euro, è stata donata stamani dal Rotary Club Arezzo e dal Calcit Arezzo ODV al reparto diretto dal dr. Pietro Pantone, responsabile della Rete trasfusionale della Asl Toscana Sudest.

«Questo elettrocardiografo permetterà di accorciare i tempi per la donazione – spiega Pietro Pantone -. Occorrono, infatti, due diverse visite prima di arrivare alla donazione vera e propria che, al momento, avviene solo al terzo accesso del paziente al centro trasfusionale. Gli aspiranti donatori, infatti, devono fare una prima visita per valutare l’idoneità, a cui seguirà un secondo accesso per sottoporsi ad elettrocardiogramma seguito da un terzo accesso per effettuare la donazione vera e propria. L’elettrocardiografo a disposizione del centro trasfusionale di Arezzo permetterà di eliminare un accesso, accorpando visita di idoneità ed elettrocardiogramma nella stesso momento a vantaggio del donatore e anche in un’ottica di taglio dei tempi necessari per arrivare alla donazione».

«Voglio ringraziare il Rotary Club Arezzo e il Calcit – dichiara Barbara Innocenti, direttrice dell'ospedale San Donato - per questa nuova donazione che andrà ad arricchire il nostro centro trasfusionale. Questa strumentazione va ad aggiungersi alle numerose donazioni elargite da Calcit e Rotary alla nostra struttura e per le quali non possiamo che essere essere grati ai cittadini aretini che credono nel loro ospedale e negli operatori sanitari che ogni giorno si impegnano per assicurare prestazioni e servizi».

«Abbiamo deciso di aderire all’acquisto di questo elettrocardiogrado, in collaborazione con il Rotafry Club Arezzo – dichiara Giancarlo Sassoli, presidente Calcit Arezzo – perché riteniamo questa strumentazione molto utile nell'attivita svolta quotidianamente dal Centro Trasfusionale dell'Ospedale San Donato di Arezzo».