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Tumore al seno. La Asl Tse promuove la conoscenza del percorso di diagnosi e cura

All’Auditorium del San Donato focus sull’esperienza del Gruppo Oncologico Multidisciplinare senologico nell’ambito della Breast Unit provinciale

Nel mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la Asl Toscana sud est ha organizzato all’Auditorium dell’ospedale San Donato di Arezzo l’incontro “La multidisciplinarietà nel percorso di diagnosi e cura: l’esperienza del GOM senologico di Arezzo nell’ambito della Breast Unit ”. L’iniziativa, rivolta alla cittadinanza e alle associazioni, ha rappresentato un momento di informazione e confronto per far conoscere da vicino il lavoro del Gruppo Oncologico Multidisciplinare (GOM) e, grazie all’approccio integrato con la Breast Unit, l’efficacia della diagnosi e della cura del tumore alla mammella. L’evento si inserisce nel Mese Rosa, periodo tradizionalmente dedicato alla prevenzione del tumore al seno: una patologia in lieve crescita (tra lo 0,2 e lo 0,4% l’anno), ma con una mortalità in costante diminuzione (−1,2-1,3% ogni anno) grazie ai progressi della ricerca, dei protocolli terapeutici e alle diagnosi sempre più precoci.
 
L’incontro ha ribadito l’importanza della prevenzione e della partecipazione ai programmi di screening, strumenti fondamentali per ridurre il rischio e migliorare la qualità di vita delle donne. In linea con le indicazioni dell’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO), l’attività oncologica della Asl Toscana sud est si basa sui Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM), che garantiscono continuità tra le diverse fasi della diagnosi e della cura. Il GOM senologico di Arezzo riunisce oncologi, chirurghi, radiologi, radioterapisti, genetisti, psicologi e altri professionisti che lavorano insieme per offrire a ogni paziente un percorso completo e personalizzato, integrato con la Breast Unit, dedicata alla presa in carico più efficace e individualizzata.
 
“Con questa iniziativa abbiamo voluto riaffermare l’impegno della Asl Toscana sud est nel promuovere la cultura della prevenzione e nel garantire percorsi di cura di qualità – sottolinea Barbara Innocenti, direttrice sanitaria della Asl Toscana sud est –. Il lavoro del GOM senologico si fonda sulla collaborazione interdisciplinare, elemento essenziale per assicurare una presa in carico appropriata e personalizzata delle pazienti. Allo stesso tempo, il coinvolgimento della cittadinanza rappresenta un tassello fondamentale per diffondere una corretta informazione dei nostri percorsi di cura e diagnosi e, quindi, rafforzare il rapporto di fiducia con il sistema sanitario pubblico”.
 
“La presa in carico multidisciplinare rappresenta la chiave di volta nel trattamento del tumore al seno – spiega Carlo Milandri, direttore dell’Oncologia medica del San Donato –. Solo attraverso il confronto continuo tra professionisti possiamo assicurare alle nostre pazienti la migliore strategia terapeutica possibile, basata sulle più recenti evidenze scientifiche e sui bisogni individuali. I dati ci confortano: a fronte di un lieve aumento dei casi, la mortalità continua a diminuire grazie alla diagnosi precoce e a percorsi sempre più efficaci”.
 
“La prevenzione resta la prima forma di cura – aggiunge Giovanni Angiolucci, direttore dell’Unità di Diagnostica Senologica dell’Ospedale di Arezzo –. L’adesione allo screening mammografico è determinante: permette di individuare la malattia nelle fasi iniziali, quando è più facilmente trattabile. Il programma, rivolto alle donne tra i 45 e i 74 anni, continua a dare risultati molto positivi. La nostra raccomandazione è di partecipare senza esitazione”.
 
“L’ospedale San Donato è da sempre impegnato nel garantire percorsi di diagnosi e cura fondati sulla collaborazione e sulla centralità della persona – conclude Alessio Cappetti, direttore dell’ospedale San Donato di Arezzo –. Il GOM senologico rappresenta un modello virtuoso di lavoro di squadra e di qualità clinica. Iniziative come questa rafforzano il legame tra ospedale e territorio e contribuiscono a diffondere una cultura della prevenzione, fondamentale per la salute delle donne”.

Dal mercatino dei ragazzi in piazza San Jacopo raccolti euro 11.324 che saranno destinati al progetto Scudo - Cure domiciliari Oncologiche.

Una bella giornata dove insieme al mercatino abbiamo promosso la prevenzione del tumore al seno e presentato il calendario Calcit 2026 che da oggi sarà disponibile presso la nostra segreteria.

Un ringraziamento particolare  agli espositori storici che da oltre 30 anni sono presenti alle iniziative del comitato e naturalmente a tutti quanti hanno concorso all' ottimo incasso.

Quasi 20mila euro dal mercatino del Calcit Le risorse sono destinate a sorreggere il servizio Scudo

Quasi 20mila euro sono i soldi raccolti con la 23esima edizione del Mercatino dei ragazzi del Calcit di Arezzo che si è svolta nel piazzale di Arezzo Fiere e Congressi. A raggiungere questo obiettivo anche le serate di Calcit in scena. Una serie di iniziative apprezzate dai visitatori con spazi dedicati alla Sanità, ai quartieri della Giostra del Saracino, alle scuole di ballo, alle band degli anni 70/80, al teatro amatoriale, alle scuole di canto giovanile ed infine al mercatino con protagonisti bambini , bambine e famiglie. Così sono stati raccolti per la precisione 19.310 euro

“Un doveroso ringraziamento - fanno sapere dal Calcit - a tutti per la partecipazione e la vicinanza dimostrata e ai volontari in pensione dell’Associazione nazionale polizia di stato, che hanno garantito per tutta la giornata la vigilanza”. L'intero ricavato sarà destinato al servizio di cure domiciliari oncologiche - servizio Scudo.

Ricavati euro 17.000 !!! dalla Mostra del Gruppo femminile Calcit edizione Settembre 2025 che si è svolta presso l'atrio d'onore concesso dalla Provincia di Arezzo che ringraziamo !

Una edizione straordinaria per le donne del Gruppo terminata con un ricavato più alto di sempre e piena di soddisfazione per i complimenti ricevuti dai numerosi visitatori, in grande parte stranieri,  per tutto quanto  in esposizione ,    frutto della manualità ed impegno di tutto il gruppo. 

Una importante raccolta che sarà destinata interamente al sostenimento del Servizio di Cure Domiciliari Oncologiche - servizio SCUDO che il Calcit sostiene fin dal ,2004 grazie ai contributi di tutti! 

Un nuovo ecografo per le sale operatorie del San Donato - La donazione del valore di quasi 60 mila euro arriva da Calcit Arezzo

La donazione del valore di quasi 60 mila euro arriva da Calcit Arezzo

Un nuovo ecografo, del valore di quasi 60 mila euro, per le sale operatorie dell’ospedale San Donato di Arezzo. A donarlo il Calcit presieduto da Giancarlo Sassoli. La presentazione stamani nell’Auditorium Pieraccini alla presenza del Direttore generale Asl Tse Marco Torre e della Direttrice sanitaria Asl Tse Barbara Innocenti.
Si tratta di un ecografo di uso multidisciplinare, impiegato cioè dai vari specialisti durante gli interventi chirurgici e che rappresenta un supporto importante durante l’esecuzione degli interventi. Una strumentazione utilizzata in sala operatoria dalla struttura della Chirurgia generale e d’urgenza, diretta dal dr. Marco De Prizio, da quella di Urologia diretta dal dr. Filippo Annino e dalla UOC Ginecologia e ostetricia di cui è direttore il dr. Ciro Sommella.

«Questo ecografo – spiega il dr. Marco De Prizio, direttore UOC Chirurgia generale e d’urgenza San Donato - serve ad effettuare ecografie durante un intervento chirurgico con procedura robotica: è dotato di una particolare sonda che non viene mossa dalla mano dell’operatore ma dal braccetto del robot. Il chirurgo, seduto alla console robotica, muove gli strumenti del robot e anche la sonda ecografica che invia sul monitor le immagini della parte sulla quale si sta intervenendo. Questo consente al chirurgo di mirare con estrema precisione una struttura malata, individuare cosa togliere e cosa lasciare, determinare l’estensione di un tumore, individuare una zona delicata nella quale scorrono dei vasi che vanno risparmiati e questo è possibile grazie all’immagine ecografica che gli arriva in tempo reale sul monitor».

«Nell'ambito dei tumori renali – aggiunge il dr. Filippo Annino direttore UOC Urologia San Donato – questo ecografo ci permette di localizzare i tumori interni al rene e non visibili dall'esterno e di asportare solo la massa tumorale salvando così il rene sano».

«È una strumentazione che in ospedale avevamo già dal 2014 ma che si è guastata – prosegue De Prizio - e per acquistarne una nuova i tempi sarebbero stati troppo lunghi proprio per la necessità di procedere attraverso bando di gara. Calcit ci ha permesso di accorciare i tempi e poter avere una strumentazione utilissima come questo ecografo. Per questo il mio ringraziamento e quello dei miei colleghi, i dottori Sommella e Annino, va a Giancarlo Sassoli e agli aretini che con questa nuova donazione dimostrano la loro fiducia in questo ospedale e nei professionisti che vi lavorano permettendoci di svolgere al meglio il nostro lavoro».

«Quando ci è stata prospettata l'esigenza di sostituire l'ecografo presente in sala operatoria e donato dal Calcit alcuni anni fa, ci siamo attivati immediatamente prendendo contatti con il fornitore ottenendo una consegna velocissima. Oggi siamo qui a presentare ufficialmente il nuovo ecografo e vogliamo ricordare la sensibilità dei cittadini che sostengono le attività della nostra associazione» dichiara Giancarlo Sassoli.

Fibroscan, donato alle malattie infettive del San Donato il nuovo gioiello della diagnostica

Il dispositivo permette di definire la fase di sviluppo delle malattie croniche del fegato monitorandole e riducendo l’utilizzo della biopsia epatica solo in casi selezionati

Il dottore Danilo Tacconi, la dottoressa Laura Emma Lapini e in rappresentanza degli imprenditori donatori Roberto Alboni e Metella Ricciarini

Si chiama Fibroscan il nuovo strumento diagnostico arrivato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Donato di Arezzo diretto dal dottore Danilo Tacconi. A donarlo il Calcit Arezzo insieme a nove imprenditori aretini (Metella Ricciarini, Roberto Alboni, Aon srl, Cobat srl, Chimera Gold srl, Chimet Spa, Lucos srl, Raetech srl, Sim Green srl) per un valore complessivo di 48mila euro. Si tratta di un dispositivo che utilizza gli ultrasuoni per analizzare la rigidità o elasticità del fegato, che è un marcatore di fibrosi epatica, e quantificare la steatosi, cioè il fegato grasso.

“Più c’è fibrosi nel fegato, più alto sarà il valore di rigidità e maggiore sarà il danno epatico, e più steatosi c’è nel fegato (cioè più grasso è il fegato) più alto sarà il valore che rileverà la macchina quantificando il grasso presente all’interno dell’organo - spiega la dottoressa Laura Emma Lapini, medico infettivologo e responsabile Uos ecografia malattie infettive San Donato Arezzo -. È uno strumento importante che, insieme all’ecografia tradizionale, permette di effettuare valutazioni più approfondite nel fegato, in modo non invasivo. Se infatti l’ecografia ne permette uno studio morfologico, il Fibroscan documenta e quantifica la fibrosi e la steatosi. Questo tipo di studio del tessuto epatico, prima dell’avvento di questo tipo di macchinari, veniva fatto con la biopsia che adesso è, invece, usata soltanto in casi limitati”.

L'uso del nuovo strumento

Il Fibroscan è indicato nello studio e monitoraggio delle epatiti croniche virali (da virus B e C), autoimmuni, da abuso di alcool, nella cirrosi per valutare il rischio di complicanze, nei pazienti con persistente rialzo delle transaminasi e/o gammaGT, nel monitoraggio del fegato in pazienti che assumono farmaci che, nel tempo, possono arrecare danno epatico ed infine nella steatosi epatica (fegato grasso). L’esame viene eseguito dall’equipe medica della UOC Malattie infettive nell’ambulatorio ecografico del reparto.

“La steatosi epatica, frequentemente associata a sovrappeso, obesità, diabete, dislipidemia - aggiunge la dottoressa Lapini - è un quadro sempre più frequente e purtroppo molto spesso sottovalutato. Non tutti sanno, infatti, che nel 25% circa dei casi, nel tempo, la steatosi medio-severa può avere una evoluzione fibrotica fino ad arrivare alla cirrosi epatica e al tumore al fegato. Per questo è importante, una volta diagnosticata e determinato lo stadio di sviluppo della steatosi epatica, consigliare al paziente una correzione del proprio stile di vita attraverso una dieta adeguata, attività fisica e limitazione di bevande alcoliche, ricontrollando poi il quadro epatico a distanza di tempo anche grazie all’impiego del Fibroscan”.

“Ringrazio il Calcit e gli imprenditori che hanno scelto di donare questo importante apparecchio al reparto del dr. Danilo Tacconi, e che permette ai nostri operatori sanitari di fare un ulteriore salto di qualità nella diagnosi e trattamento delle patologie epatiche - dichiara Marco Torre, Direttore generale Asl Toscana Sud Est -. Un gioiello della diagnostica che va a sostituire quello in dotazione al reparto ormai datato”.

"Questa donazione dimostra ancora una volta l'attenzione che gli aretini hanno verso il proprio Ospedale – dice Giancarlo Sassoli, presidente Calcit Arezzo – e allo stesso tempo è una conferma dell’apprezzamento verso gli operatori sanitari. Il Calcit ha raccolto la volontà del gruppo di donatori ed insieme, grazie ai loro contributi, abbiamo dotato il reparto di malattie infettive di uno strumento innovativo ed estremamente utile per diagnosticare e trattare patologie epatiche

Il Calcit dona 4 microscopi al reparto di anatomia patologica del San Donato

I nuovi dispositivi andranno a implementare la dotazione strumentale della struttura diretta dal dottor Andrea Carnevali. A donarli l'associazione aretina e la famiglia Baldini per un valore di oltre 28 mila euro

 Quattro nuovi microscopi andranno a implementare la dotazione strumentale della struttura di anatomia patologica dell’ospedale San Donato. A donarli, per un valore complessivo di oltre 28 mila euro, è il Calcit Arezzo. I quattro strumenti andranno a sostituirne due già presenti, diventati ormai vetusti, e doteranno l’unità operativa diretta dal dottor Andrea Carnevali di ulteriori due dispositivi.

"Ringrazio il Calcit per questa donazione - sottolinea il Carnevali, direttore Uoc anatomia patologica dell’ospedale San Donato - che ci permette di sostituire i due vecchi microscopi in nostro possesso e aggiungerne altri due che saranno presto utilizzati dai tre nuovi assunti che faranno il loro ingresso in struttura a partire da agosto. I microscopi - prosegue Carnevali - sono lo strumento fondamentale per esaminare i campioni di tessuto prelevati ai pazienti e formulare la diagnosi istopatologica. Il microscopio è fondamentale nell’osservazione di base ma a esso andranno affiancati ulteriori esami per effettuare una diagnosi differenziale.

Infatti le malattie - spiega il direttore del reparto - a una prima osservazione possono presentarsi allo stesso modo ma saranno gli esami successivi, come i test immunoistochimici, a fare la differenza permettendoci di definirle con più precisione. Nel nostro lavoro, infine, è importante anche il ricorso alla biologia molecolare che ci permette di arrivare a una diagnosi più accurata consentendo successivamente al medico di individuare la terapia più idonea".

Nei prossimi giorni - aggiunge Carnevali - entreranno in struttura tre nuovi giovani, di cui due specializzandi assunti in virtù del decreto Calabria. Risorse professionali nuove di cui c’è molto bisogno e che si fatica a trovare. La figura dell’anatomopatologo è una professione medica che non attira più i giovani studenti di medicina ma è, invece, una figura determinante nel processo di diagnosi e cura delle patologie".

“Ringrazio il Calcit Arezzo e il suo presidente Giancarlo Sassoli per questa nuova donazione che va ad aggiungersi a quelle già effettuate e a cui ne seguiranno presto altre - commenta Alessio Cappetti, direttore Presidio ospedaliero aretino –. Il contributo di Calcit riveste un ruolo importante per il lavoro dei nostri professionisti le cui richieste vengono prontamente accolte dal presidente Sassoli. Un grazie particolare va a tutti i cittadini che, attraverso il loro contributo economico, permettono di tradurre in realtà le nostre richieste”.

“In occasione del Mercatino di Indicatore - spiega Giancarlo Sassoli, presidente Calcit Arezzo - abbiamo ricevuto un generoso contributo in memoria di Giovanni Baldini, di cui oggi è presente con noi il figlio Simone, proprio per sostenere questo importante investimento. L'anatomia patologica è parte determinante del percorso oncologico e in questa occasione vogliamo ricordare il primo microscopio, del valore di 28 milioni di lire, donato nel 1979 all'allora primario professore Odoardo Linoli al quale si deve l'inizio dell’attività del laboratorio”.